Creazione siti web – Evoluzione dei CMS nel 2013

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ATTENZIONE, QUESTO NON È UN POST DA CONSOLE WAR

Qualche settimana fa mi è capitato sottomano Google Trends e ho provato ad inserire i nomi dei più comuni CMS ovvero Joomla, WordPress e Drupal.

I dati che mi si sono posti davanti mi hanno abbastanza sorpreso. Se è vero da un lato che l’interesse verso un Cms non risiede solo nel nome di ricerche che si fanno a suo nome, che i cms più utilizzati hanno un effetto volano multiplicatore sulla propria visibilità e soprattutto che non è implicito che il Cms più ricercato sia il migliore,

WORDPRESS SI STA MANGIANDO JOOMLA

Ecco, non c’erano parole migliori per dirlo.

Noi siamo esperti sia in Joomla che in WordPress e quello che mi ha sorpreso è il fatto che la qualità dei cms è cresciuta molto ed entrambi oggi sono ottimi prodotti. Prodotti diversi che possono fare la differenza nel progetto che si sviluppa perchè hanno target diversi (non per niente abbiamo dovuto impararli entrambi per offrire un servizio completo). Perchè allora alcuni sviluppatori stanno lentamente cercando sempre di più WordPress e sempre meno Joomla? Mi sono posto la domanda su Google Plus dove ho la fortuna di avere ottimi contatti nell’ambiente sviluppo.

Dal post linkato sotto (siete invitati ad intervenire) ho tratto questo articolo:
https://plus.google.com/100289134579896737781/posts/NKuGW9bwqb7

 

Il grafico di Google Trends è molto chiaro. Una crescita costante per WordPress, un picco nel 2009 per Joomla a cui segue una lenta decrescita di ricerche per la chiave secca. All’inizio del 2013 le ricerche per Joomla sono state pari a quelle del 2007. Devo essere sincero, questo grafico mi ha sorpreso. Nel mio piccolo, rispetto a qualche anno fa – anche al momento del picco – gli utenti che arrivano a me sembrano molto più decisi. Non mi chiedono di sviluppare un sito web, mi chiedono Joomla… deve esserci di più. Dobbiamo capire bene cosa succede e la direzione che sta prendendo il mondo dei CMS Open Source.

Drupal, Joomla e WordPress,
per chi non li conosce.

Questi 3 Cms per chi non li conoscesse copriono pienamente tutte le possibili esigenze in fatto di sviluppo web. Si parte da WordPress, nato come piattaforma per bloggin nel 2003, si passa per Joomla, nato come fork di Mambo nel 2005, fino a Drupal – il più complesso dei tre – che è diventato un progetto libero nel 2001.

Se Drupal è consigliato per siti e portali di grosse dimensioni ed è leggermente tagliato fuori dalla competizione a causa della sua complessità (anche per chi deve gestire il sito web) è tra Joomla e WordPress che si divide la maggior parte degli sviluppatori.

Ogni gruppo di sviluppatori difende a spada tratta il prodotto che supporta ma raramente va oltre le battaglie religiose approfondendo il discorso semplicemente per il fatto che diventare esperti in un cms è molto faticoso e solo l’esperienza nello sviluppo consente di conoscere luci e ombre del sistema.

Io ho studiato e utilizzato a fondo sia WordPress che Joomla e trovo che entrambi siano strumenti fantastici e solo gli obiettivi e la natura del progetto da sviluppare possono determinare se sia più conveniente utilizzare l’uno o l’altro.

PERCHÈ JOOMLA PERDE UTENTI?
GLI
ORRORI ERRORI DI JOOMLA

1. Pessima comunicazione

L’errore più grande del team di sviluppo di Joomla è nella comunicazione. Le versioni di Joomla si dividono in due tipi, Long Time Support e Short Time Support. Le prime sono consigliate per i siti in produzione (quelli dei clienti, per intenderci) e sono contrassegnate dal .5 nel numero di versione (esempio 1.5, 2.5, 3.5 eccetera) mentre le seconde sono a breve termine e vengono consigliate per i siti di test e per iniziare a padroneggiare il sistema e testare le nuove funzionalità che vengono via via introdotte.

E’ casino!

  1. Le versioni STS non dovrebbero essere pubblicizzate sul sito ufficiale ma solo in un’area del sito ufficiale dedicata agli sviluppatori. Questo perchè chi scarica Joomla spesso non è un professionista e non sapendo che 2.5 è meglio di 3.2 sbaglia e si porta in casa un cms non stabile, non completo che magari causa più problemi che altro.

  2. Che senso ha utilizzare per le versioni stabili il .5? Usate il numero pieno no? Joomla 2, 3, 4. Sarebbe molto più chiaro.

  3. Mettete un avviso nel download delle STS! Se un utente scarica la versione sbagliata DEVE SAPERE che non è quella consigliata… altrimenti se poi fa casini o ha problemi a rimetterci è anche la fama del Cms.

Naturalmente ci sono delle motivazioni dietro a tutto ciò dovute alla stessa natura del progetto Joomla che non è un software sviluppato da una software house miliardaria come WordPress ma è sviluppato da volontari e cresce e si sviluppa grazie alla propria community. Per questo, anche se potrei sbagliare in questa mia deduzione, si utilizza la .5 premiando con quel .5 gli sforzi che la community e il team di sviluppo hanno fatto prima di rilasciare la versione stabile del cms.

2. Mancanza di Retro compatibilità

La versione 1.5, rispetto alla 1.0 basata sul vecchio codice di Mambo, è stata completamente riscritta per dar vita ad un Cms completamente nuovo. Il passaggio è stato reso più semplice grazie al legacy mode, che permetteva di utilizzare tutte le estensioni per Joomla 1.0 anche su Joomla 1.5.

I templates dovevano essere riscritti ma molti componenti che ancora non erano pronti per la 1.5 potevano essere utilizzati nella loro versione precedente. E’ una scelta vincente, utilizzata anche da altre industrie (ad esempio quella dei videogiochi) che colmano l’iniziale mancanza di un parco software vasto con la possibilità di utilizzare quello sviluppato per la versione precedente.

Perchè la retrocompatibilità non è stata mantenuta anche nel passaggio dalla 1.5 alla 2.5?

Nel passaggio dalla 1.0 alla 1.5 e dalla 1.5 alla 2.5 c’e’ inoltre da evidenziare un altro grande problema. La migrazione dei contenuti di un sito in Joomla da una versione all’altra è complesso. Si può affrontare tranquillamente se si conosce bene il sistema (servizio migrazione) ma spesso gli utenti si sono scontrati con la difficoltà di aggiornare il proprio cms all’ultima versione rimanendo così intrappolati in un sistema che non solo non è più al passo con i tempi (perchè templates ed estensioni cominciano ad essere sviluppati solo per la nuova major version) ma è anche – potenzialmente – a rischio di attacchi in quanto non vengono più sviluppate patch di sicurezza.

Un sito web in Joomla è un bene di consumo che 
ha una vita media di circa 3 anni, poi richiede UN INTERVENTO.

Considerando l’enorme vantaggio economico rappresentato dall’utilizzare un cms come Joomla non dovrebbe essere un problema sostenere una caratteristica come questa se non fosse per il fatto che…

3. Motivazioni sbagliate

Nel 2005 ho realizzato un sito web in Mambo per la Camera di Commercio Britannica in Italia. Ricordo ancora quando sono stato contattato dopo il preventivo per un confronto. Come era possibile che potevo proporre un prodotto migliore ad un prezzo inferiore? C’era qualcosa che non tornava e quindi mi sono state chieste spiegazioni.

Un Cms open source ha quattro incredibili vantaggi rispetto ad un cms proprietario. Il primo è che è più professionale (in quanto sviluppato a tempo pieno da un vasto e preparato team di sviluppo), è più veloce da sviluppare (perchè pronto nelle sue funzioni di base) e – di conseguenza – più economico.

Chinque sa che l’equazione QUALITA’ > TEMPI di consegna > COSTI è intoccabile… più una variabile diminuisce (esempio il prezzo di vendita) più scende la qualità o salgono i tempi di consegna. E’ come se ci fosse una corda che collega gli elementi, più tiri da una parte, più le conseguenze si riperquotono sugli altri elementi.

Con Joomla non era più così e c’era un altro enorme vantaggio. Era open source e il cliente non era più schiavo della web agency che aveva sviluppato il sito. Se la qualità del servizio scendeva, era possibile trovare un altro fornitore che continuasse il progetto, senza buttare tutto ed essere costretti a ricominciare da capo.

Ma questi vantaggi sono stati mal interpretati... e abusati.

Moltissime webagency, dall’uscita della 1.5, si sono lanciate su Joomla e WordPress. Noi fortunatamente ci trovavamo già li e abbiamo potuto assistere all’enorme aumento di società che offrivano siti web a 600, poi 500, poi 300 euro. Siti vetrina a 99 euro che proprio per la loro natura di prodotto economico non prevedevano manutenzione ne aggiornamento.

Quindi con il tempo si sono rotti, sono stati bucati, hanno buttato fuori malware… insomma, un disastro sia per la reputazione delle aziende che ‘hanno investito’ che per il Cms che non aveva nessuna colpa, al pari di una bandiera che voleva solo sventolare e improvvisamente diventa uno strumento per colpire un celerino.

4. Costi di mantenimento

Il costo di mantenimento di Joomla è più alto rispetto a quello di WordPress. Solo recentemente alcune estensioni possono essere aggiornate direttamente dentro Joomla così come il core stesso del cms. Prima bisognava scaricare i pacchetti (dopo aver fatto un backup) e caricarli via ftp. Questa operazione, seppure semplice per un tecnico, era forse troppo complessa per alcuni utenti. Altri utenti, invece, hanno semplicemente ignorato queste operazioni.

Il mantenimento di WordPress invece è più semplice. Clicchi un bottone e si aggiorna tutto. Magari non lo fai la prima volta, non lo fai la seconda ma alla terza quel bottone con il numero di aggiornamenti disponibili che non hai ancora passato ti da fastidio e così spendi i 3 minuti necessari per migliorare la sicurezza del tuo sito web.

Quando molti siti web sono stati attaccati, proprio perchè lasciati insicuri e vulnerabili, il problema è stato erroneamente imputato a Joomla che – in questo modo – si è fatto una ‘cattiva fama’.

In realtà Joomla è sicuro. Mantengo moltissimi siti in 2.5, qualche sito in 1.5 e anche alcuni siti in 1.0. Con le dovute configurazioni e settaggi è davvero raro che io abbia problemi legati alla sicurezza dei miei siti web. Ma io e i professionisti veri siamo solo una piccola parte degli utilizzatori del cms.

5. Struttura sempre più complessa

Joomla 1.5 per me era migliorabile ma per la maggior parte della sua utenza era già perfetto. Potevo sviluppare tutti i progetti necessari per i miei clienti proponendo soluzioni per le loro esigenze di comunicazione e, qualora fosse stato necessario, installare i plugin richiesti per le funzioni avanzate.

In termini di innovazione per il progetto, la maggior differenza che riscontro in Joomla 2.5 rispetto a Joomla 1.5 è il RESPONSIVE. I temi si sono evoluti e hanno introdotto funzioni fighissime per essere più veloci da caricare, più belli da vedere e sopratutto in grado di adattarsi ai dispositivi mobili. Ma un momento. Non stiamo parlando del CMS e probabilmente queste modifiche sarebbero state apportate anche versione precedente se fosse stata ancora supportata.

Joomla 2.5 è un ottimo cms e il più consigliabile per i progetti web delle Piccole e Medie Imprese ma le funzioni che ha introdotto rispetto alla prima versione secondo me non sono così importanti. Ha introdotto il multilingua che poteva essere tranquillamente sviluppato con Joomfish e lo ha fatto male, rendendo la gestione del multilingua un casino. La maggior parte degli sviluppatori utilizza per il multilingua ancora un estensione di terze parti e chi non ne ha bisogno si trova solo inutili opzioni che confondono solo le idee.

Anche le famose ACL, punto dolente della versione 1.5, sono state migliorate con grande sforzo da parte del Team di sviluppo. Ma erano così necessarie? In tutti questi anni di sviluppo non le ho mai utilizzate nei miei progetti e neanche ne ho sentito il bisogno.

Sono state introdotte – ad esempio –  le revisioni dei post (che saranno presenti nella prossima release di Joomla) e gli aggiornamenti automatici. E’ proprio questa la principale differenza. Joomla introduce nuove funzioni, WordPress migliora quelle già esistenti lentamente, senza dare disturbo agli utenti.

Il codice con cui è scritto Joomla è migliore e il cms sta lentamente diventando più complesso. Ora con Joomla è possibile gestire progetti più complessi e articolati ma quanti sono questi in percentuale?

Forse l’obiettivo del team di sviluppo è quello di alzare l’asticella puntando al pubblico di Drupal e attirando così verso di se grandi aziende interessate a sviluppi complessi… sarà la scelta giusta? Certamente questo comportamento lo allontana dagli sviluppatori entry level che così continuano ad aumentare la base di utenza di WP.

COSA PENSANO GLI SVILUPPATORI PROFESSIONISTI?

Se molti dei punti elencati sopra sono imputabili al basso profilo dell’utenza di Joomla, Simone Bussoni ha toccato un altro aspetto importante che interessa invece i professionisti:

"Joomla continua a pagare una strana gestione del progetto che cambia troppo spesso e viene forse troppo personificata nelle idee dei pochi "capoprogetto". Quanti dev/user di WP conoscono i programmatori di WP quanto un dev/user joomla conosce i dev del progetto? Tutti ciò, imho, ricade sull'interesse percepito e provocato."

E’ una cosa che chi segue il progetto ha notato più volte. Andrew Eddie che va, che torna, che dice che un’idea di un altro sviluppatore è una cazzata, che vuole aprire la licenza… eccetera. Sembra un pò il Partito Democratico, per fare un esempio calzante.

Matteo Baranzoni aggiunge un’altra critica (che condivido in pieno) al team di sviluppo:

"Avrebbero dovuto pensare prima di tutto a come semplificare la vita agli sviluppatori. Mi sarei aspettato plugin di compatibilità o ancora meglio nuove api che non rompessero la compatibilità con le precedenti. La cosa è stata fatta con joomla 1.5 e non riproporlo successivamente è stato un errore. [...]"

ALTRE POSSIBILI CAUSE DEL DECREMENTO DI RICERCHE PER LA CHIAVE JOOMLA

Ho voluto affrontare inizialmente gli errori di Joomla ma a questo calo di ricerchè è possibile dare anche altre letture, emerse nel post grazie alla professionalità delle persone coinvolte nella conversazione.

Alcuni, tra cui Simone Bussoni (che cito sotto) e lo stesso Alessandro Rossi di Joomla.it mi hanno più volte fatto notare la natura profondamente diversa di Joomla (portato avanti da volontari) rispetto a WordPress (portato avanti da una società a scopo di lucro):

"Automattic (società dietro Wp) ha ricevuto investimenti da Polaris, dal New York Times, da Tiger Global (50M di Dollari a maggio), ecc… OSM non lo ha mai visto un millino sganciato sull'unghia 😀 Scusatemi ma io vedo solo una questione di soldi investiti in promozione e penalizzazione dei concorrenti."


Maurizio ZioPal Palermo
 aggiunge una interessante considerazione. Secondo lui si è creato anche un effetto volano per cui con l’aumento delle ricerche aumentano gli sviluppatori e le persone che di conseguenza fanno promozione attiva su wp rendendolo ancora più popolare e di conseguenza ricercato per l’effetto “tutti usano wp, wp sarà migliore“.

"Io credo che WP ora campi di rendita (e rubi mercato a joomla) con persone pronte a dire che è il più facile da usare, quello che si posiziona meglio, quello con più estensioni... e ricominci al punto... tutti usano WP, per cui WP è meglio…"


In considerazione finale Simone dice che secondo lui Joomla non è competitori di WordPress, ma di Drupal così come Blogger lo è di WordPress. In questo non sono d’accordo, per le Pmi che vogliono promuovere prodotti e servizi senza proporre funzioni avanzate sul sito web a mio avviso il target dei due CMS è esattamente lo stesso.

WordPress, dalla versione 3 è diventato General Purpose e ha introdotto molte funzioni che vanno al di la del semplice blog. E’ proprio per questo motivo che è appena Ghost, ad opera di uno dei più storici sviluppatori di WordPress, proprio per riportare il progetto WP sulla strada della semplicità eliminando tutte quelle funzioni per molti superflue che hanno un pò complicato la struttura del CMS (un bell’articolo qui https://francescogavello.it/ghost-wordpress).

Sembra quindi che la voglia di introdurre ed espandere le funzionalità del CMS sia irresistibile per i team di sviluppo. Joomla prova a fare un gradino più in alto verso i progetti complessi, WordPress prova a fare un gradino in più verso il General Purpose. Ma la ciccia dello sviluppo, secondo me, è proprio in quella fascia di utenti che Joomla sta sempre più trascurando e abbandonando.

Proprio per questo motivo trovo stranissima del fondatore di WordPress Matt Mullenweg alla prossima conferenza mondiale su Joomla. Davvero non capisco cosa possa presentare e che tipo di contributo possa dare al progetto portarsi in casa la concorrenza.

CONCLUSIONI?

Personalmente anche in seguito a queste discussioni, non posso che sottoscrivere le conclusioniche ho già pubblicato nella guida “Joomla o WordPress“:

Per una azienda che vuole ottenere risultati e 
investire nel web Joomla rappresenta 
ancora la scelta migliore.

 

Questo avviene perchè, quando ci si affida ad un esperto o ad una società professionista, la formazione per gli utenti e il supporto sono incluse e la configurazione e il settaggio del cms vengono eseguiti ad opera d’arte. Tutti gli errori elencati sopra non ricadono su chi deve usufruire del sito web ma su chi lo sviluppa che li assorbe con la propria esperienza.

Per chi invece non ha troppo tempo da perdere e vuole provare a mettere su qualcosa da solo la scelta è più complessa e WordPress potrebbe essere una valida soluzione: le configurazioni di base sono più semplici e creare un piccolo progetto è semplice e veloce anche se si lavora alla giornata improvvisando un pò.

WordPress ha però riguadagnato terreno e, per quei progetti di comunicazione in cui gli obiettivi sono ben definiti così come le funzioni del sito, comincia a diventare una concreta alternativa.

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